Uno dei pericoli invisibili della vita in condominio – ma in generale di tutte le abitazioni – è certamente quello procurato dal Radon, un gas nobile derivante dal decadimento dell’Uranio che si concentra nei luoghi in cui non c’è una corretta ventilazione e che può provocare il tumore ai polmoni: il Radon si concentra principalmente nel sottosuolo, nei materiali di costruzione di origine vulcanica e nell’acqua.
L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che in Italia nel 2015 il numero di casi di tumore polmonare attribuibili all’esposizione al Radon fosse compreso tra 1.000 e 5.500 ogni anno (su un totale annuale di circa 31.000 tumori polmonari). L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il Radon come
cancerogeno di gruppo 1, cioè a più alta cancerogenicità. Andiamo a vedere cos’è il Radon, dove si trova e come possiamo difenderci.
Che cos’è il Radon?
Dal dossier del Ministero della Salute apprendiamo che ‘il Radon è un gas nobile, inerte chimicamente, presente in atmosfera come gas monoatomico. Inoltre il Radon non ha odore, né colore per cui la sua presenza non può essere avvertita dai sensi. Il Radon si trova in natura a seguito del decadimento radioattivo dell’Uranio e del Torio, presenti diffusamente nella crosta terreste. Essendo un gas radioattivo si disperde rapidamente in atmosfera mentre si concentra negli ambienti chiusi e viene, quindi, considerato un inquinante tipicamente indoor.
Proviene principalmente dalle rocce presenti nel sottosuolo, specie se di origine vulcanica (graniti, pozzolane, tufi, lave), o dai materiali da costruzione ricchi di radionuclidi naturali. Un’altra sorgente è l’acqua (< all’1%), in quanto il gas Radon è moderatamente solubile in acqua. In un edificio la principale sorgente di Radon è il suolo su cui esso poggia, per cui i locali più interessati da questo tipo di inquinamento sono gli interrati, i seminterrati e tutti quelli al pianoterra.
Dove si trova il Radon?
Assodato che la provenienza principale va ricercata nel sottosuolo e nei materiali di costruzione, è tuttavia opportuno ricordare altri punti in cui è possibile rinvenire tracce di Radon che verranno poi veicolate in tutta la vostra abitazione e cioè: nei giunti di connessione perimetrali fra solaio a terra e pareti verticali, nelle fessure, nelle intercapedini e nelle canalizzazioni degli impianti elettrici o idraulici non sigillati. Abbastanza esplicativa l’infografica che segue.
Come posso difendermi dal Radon?
Sicuramente una buona arma di difesa è l’areazione continua e costante degli spazi interni. Poi ci sono gli strumenti di misurazione: in commercio si vendono dei kit fai-da-te il cui costo si aggira intorno ai 100 euro. Nel caso in cui ci si voglia rivolgere a un esperto, bisogna preventivare una spesa di circa 300 euro.
Ma nel caso in cui la vostra abitazione presenti un’alta concentrazione di Radon (secondo la Direttiva europea, un livello accettabile è una quantità inferiore a 300 Bq/m3 – Bequerel per metro cubo), occorre procedere a una bonifica: difficile quantificare con precisione la spesa (dipende dal tipo di immobile e dal tipo di lavori da svolgere), ma è verosimile stimare che in caso sia necessario sigillare il pavimento e procedere all’installazione di ventilatori, filtri e aspiratori, la spesa oscilla tra i 1000 e i 3000 euro circa.
Altri suggerimenti? Aerare di più gli ambienti interessati dal problema radon; sigillare le vie d’ingresso; aerare di più la cantina o il vespaio o creare una sovrappressione negli ambienti maggiormente frequentati; aspirare l’aria da pavimenti con intercapedine o da apposite canaline; aspirare l’aria dal sottosuolo con un pozzetto o con tubi di drenaggio.
Voglio saperne di più: come posso fare?
Per chi volesse approfondire il discorso sul Radon, mettiamo a disposizione una serie di link utili:
– Cos’è il Radon (Ministero della Salute);
– Piano Nazionale Radon (Ministero della Salute);
– D. Lgs. n. 241 del 26 maggio 2000;
– Un caso ancora da accertare: il giallo del ‘palazzo della morte’ di Bari. 27 casi di tumore dal 1990 ad oggi. 17 e 10 malati.
Nota dell’autore: tutte le immagini del presente articolo sono desunte dalla guida Ispesl summenzionata.